IL TEMPO

Il “Progetto Fotografia” rientra nelle attività di ampliamento dell’offerta formativa dell’istituto “E. Torricelli” di Maniago che si ripete quest’anno con una proposta espositiva ancor più ricca.

Alcune classi del liceo e dell’ IPSIA sono state coinvolte in un lungo cammino all’interno della fotografia sfociato nell’allestimento di questa mostra che esplica più percorsi e attività svolte durante l’anno. Dalle tecniche più antiche fino a giungere alla fotografia concettuale e astratta, il tema proposto è quello del tempo.

Il percorso espositivo si articola in tre macro sezioni molto diverse tra loro ma che indagano tutte la stessa tematica:

Una prima parte, più tradizionale e paesaggistica è dedicata all’analisi del territorio e alla sua storia. Attraverso un percorso urbano lento e rigoroso, viene affrontato il tema del tempo inteso nel suo senso più classico (passato, presente e futuro) affiancando immagini degli elementi più antichi e vivi del paese, le case storiche, a ritratti dei ragazzi. Questi ultimi si identificano in una realtà abitativa esistente ma con uno sguardo rivolto al futuro della società che essi stessi rappresentano.

Una seconda parte più articolata e complessa, svolta dagli studenti che hanno acquisito una consapevolezza più approfondita data dal percorso fotografico dello scorso anno e che hanno deciso di proseguire, è data dall’allestimento di piccoli volumi che sembrano fluttuare all’interno della sala. L’impatto visivo crea immediatamente un senso di immobilità, di assenza di tempo rafforzata dal metodo di fruizione che obbliga il visitatore alla lentezza e alla riflessione nonché ad un atto investigativo di curiosità. I volumi, esternamente tutti uguali e non identificabili, racchiudono ciascuno un singolo progetto di analisi sul tema impostato secondo uno schema di alternanza tra immagini e spazi vuoti che, oltre a rallentare lo sguardo, costringono il lettore ad un andirivieni tra le pagine in una sorta di scorrimento temporale in doppia direzione. Il tempo è qui visto infatti non solo come un procedere in avanti ma anche come qualcosa che può andare indietro oppure avanti e indietro allo stesso tempo come ci ricorda Duane Michals nelle sue “sequenze”. Si passa da progetti che scavano la natura tempistica intrinseca alla fotografia stessa a idee di rappresentazione di ciò che era in rapporto a ciò che è (duplicazione temporale di Kenneth Josephson). Attraverso le variazioni dei tempi di esposizione o osservando e documentando lo sviluppo di un’immagine e fissando le fasi di passaggio che solo per un istante sono esistite e mai più esisteranno,  ci si immerge in concetti in bilico tra lo scientifico e il filosofico.

La terza parte dell’esposizione riguarda invece la tecnica analogica dello sviluppo e della stampa in camera oscura che i ragazzi hanno affrontato mettendosi direttamente in campo. Viene proposta in mostra una selezione delle possibilità che questo strumento offre, dei limiti tecnici e chimici che possono talvolta creare delle difficoltà ma anche dell’apertura creativa che ne deriva. Possiamo vedere degli esempi di fotografia creata senza l’utilizzo della macchina fotografica derivanti dallo studio di autori come William Fox Talbot e Man Ray affiancati a sovrapposizioni di più negativi o varie manipolazioni in fase di esposizione o stampa. A coronare questa sezione troviamo alcuni strumenti utilizzati per la realizzazione delle immagini.

L’insegnante di fotografia responsabile del progetto,

Samantha Banetta